Perché i Fratelli Musulmani sono una minaccia per Israele e l’Europa
I Fratelli Musulmani sono il “motore ideologico dell’estremismo”, avverte l’ex ministro israeliano Ayoob Kara nel suo commento su JNS.org e spiega perché i Fratelli Musulmani mettono in pericolo Israele e l’Europa. “La questione non è più se questa organizzazione sia pericolosa. La questione è se le società libere troveranno il coraggio di difendersi”.
Per anni, i politici in Israele e in Europa hanno cercato di separare la facciata politica della Fratellanza Musulmana dalle sue fondamenta estremiste. Speravano che impegnarsi con la Fratellanza “moderata””. della Fratellanza potesse promuovere la stabilità, integrare le comunità musulmane e fungere da muro protettivo contro il radicalismo violento, spiega Kara.
Tuttavia, gli eventi in Europa – supportati da numerosi rapporti di intelligence provenienti da Francia, Belgio e Parlamento europeo – hanno dimostrato che questa strategia è pericolosamente sbagliata. “La Fratellanza non è un’alternativa all’estremismo. È il motore ideologico che lo guida”.
Il 23 novembre, oltre 70 esperti si sono riuniti all’Aia per lanciare un monito unificato: I Fratelli Musulmani rappresentano una “minaccia globale alla pace e alla sicurezza”. Il monito si basava su “fatti concreti” e sull’esperienza delle città europee in materia di radicalizzazione, antisemitismo e terrorismo.
Non solo una religione, ma un sistema politico
La visione del mondo della Fratellanza è centrale. Si basa su un’unica premessa: L’Islam non è solo una religione, ma un sistema politico destinato a sostituire tutti gli altri. I rapporti dell’intelligence europea hanno documentato l’obiettivo di trasformare le società dall’interno attraverso un “processo civilistico-jihadista”. Come sottolinea l’ex politico olandese Henry Van Bommel, questo processo è lento e strategico e passa attraverso organizzazioni comunitarie, gruppi studenteschi, istituzioni religiose, ONG e reti di lobby. L’aspetto pericoloso è la capacità di “utilizzare gli strumenti democratici per portare avanti un’ideologia antidemocratica”.
Per l’Europa, la lotta contro le società parallele e la radicalizzazione è direttamente collegata all’influenza della Fratellanza. Per Israele, la minaccia è ancora più immediata, poiché Hamas è la propaggine palestinese della Fratellanza. La Fratellanza non solo legittima la loro violenza, ma fornisce anche la base ideologica: dai libri di scuola e dai sermoni alla propaganda online. I massacri del 7 ottobre non sono stati “un fenomeno eccezionale”, ma l’espressione fisica di una dottrina sviluppata per decenni.
La sua influenza è visibile anche in Europa, ad esempio nelle manifestazioni “in cui le comunità ebraiche sono minacciate” e nella diffusione di slogan antisemiti e radicali. Le autorità hanno confermato che le organizzazioni associate alla Fratellanza promuovono disordini e divisioni nelle strade.
La Fratellanza si ritrae come vittima del razzismo
La minaccia risiede anche nelle infrastrutture: finanziamenti esteri attraverso le ONG, utilizzo di sussidi statali, reclutamento di giovani per i conflitti all’estero, ad esempio dalla Nigeria, dal Pakistan e dal Bangladesh, indebolimento delle politiche di integrazione, intimidazione dei dissidenti islamici interni e influenza della politica locale e nazionale.
Julio Levit Koldorf ha descritto un paradosso dell’Europa all’Aia: gli attivisti di sinistra “difendono ciecamente un movimento” che si oppone alla democrazia, ai diritti umani, all’uguaglianza di genere, ai diritti LGBTQ+ e alla laicità dello Stato. La Fratellanza si dipinge come vittima del razzismo mentre mina le libertà che dovrebbero proteggere le minoranze.
L’attivista iraniano-belga Fahimeh Il Ghami ha dichiarato: “Se un’organizzazione si impegna in finanziamenti occulti, intimidazioni o estremismo, la legge deve reagire”. I musulmani stessi sono spesso le prime vittime: donne, dissidenti, riformatori laici e minoranze.
Non tolleranza, ma negligenza
Un’Europa influenzata dalle reti islamiste sarebbe “più ostile nei confronti di Israele” e più suscettibile alla manipolazione da parte di Iran, Qatar e Turchia, Stati che da tempo sostengono le propaggini della Fratellanza.
L’esperienza di Israele è un monito per l’Europa: ignorare le radici ideologiche dell’estremismo non è tolleranza, ma negligenza. “La minaccia rappresentata dalla Fratellanza è transnazionale. Anche la reazione a questa minaccia deve essere transnazionale”, scrive Kara e conclude: “La questione non è più se i Fratelli Musulmani siano pericolosi, ma se le società libere troveranno il coraggio di difendersi”.
Fonte: jns.org (versione originale in inglese)
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