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Il piano di pace in 20 punti del Presidente degli Stati Uniti Trump

Un nuovo piano di pace intende aprire la strada alla fine della guerra di Gaza. La dettagliata proposta in 20 punti prevede non solo un cessate il fuoco immediato, ma anche la smilitarizzazione a lungo termine, la ricostruzione e un nuovo ordine politico nella Striscia di Gaza. Il piano è sostenuto a livello internazionale, anche dagli Stati Uniti, da diversi paesi arabi e dai partner europei.

I 20 punti sono qui riprodotti nella loro esatta formulazione e contenuto:

  1. Gaza sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini.
  2. Gaza viene ricostruita a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che a sufficienza.
  3. Se entrambe le parti accettano questa proposta, la guerra finirà immediatamente. Le forze israeliane si ritireranno sulla linea concordata per prepararsi al salvataggio degli ostaggi. Durante questo periodo, tutte le operazioni militari – compresi i bombardamenti aerei e di artiglieria – saranno sospese. Le linee di battaglia rimarranno congelate fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per il ritiro graduale completo.
  4. Tutti gli ostaggi, vivi o morti, saranno restituiti entro 72 ore, con un esame forense completo, in collaborazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
  5. Tutti i prigionieri palestinesi arrestati a Gaza dall’inizio della guerra saranno rilasciati.
  6. Israele rilascerà 250 palestinesi che stanno scontando l’ergastolo.
  7. Un comitato palestinese tecnocratico e apolitico governerà temporaneamente la Striscia di Gaza sotto la supervisione internazionale.
  8. Un “Consiglio di Pace” presieduto dal Presidente Trump guiderà gli sforzi di riorganizzazione e ricostruzione.
  9. Hamas e le altre fazioni che rifiutano questo piano saranno escluse dal governo.
  10. Ai membri di Hamas che si impegnano al disarmo e alla coesistenza pacifica viene offerta l’amnistia e un passaggio sicuro all’estero.
  11. Una forza di stabilizzazione internazionale (composta da Stati Uniti, Paesi arabi ed europei) fornirà assistenza per la sicurezza e monitorerà i controlli alle frontiere, collaborando con una forza di polizia palestinese sottoposta a controlli.
  12. Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza; a coloro che decideranno di andarsene sarà permesso di tornare.
  13. La ricostruzione comprende la riabilitazione di infrastrutture, nuove abitazioni, acqua, elettricità e strade, che vengono realizzate nell’ambito di partenariati pubblico-privati e sotto la supervisione di donatori internazionali.
  14. Viene istituita una zona economica speciale in cui vengono negoziate tariffe preferenziali e tariffe di accesso con i paesi partecipanti.
  15. Un percorso verso l’autodeterminazione palestinese e riforme più complete nell’Autorità Palestinese saranno facilitate da negoziati rinnovati sotto la guida degli Stati Uniti.
  16. La transizione prevede anche la supervisione da parte di organismi internazionali (ONU, Mezzaluna Rossa, ecc.) per garantire un accesso equo agli aiuti umanitari.
  17. Israele si riserva il diritto di difendersi se una delle parti viola le condizioni – in particolare in caso di armamenti o attacchi dalla Striscia di Gaza.
  18. Gli Stati arabi e musulmani si impegnano a sostenere la smilitarizzazione della Striscia di Gaza.
  19. I fondi per la ricostruzione e la riabilitazione sono forniti da donatori internazionali, dagli Stati del Golfo e dagli investimenti del settore privato.
  20. Se le parti raggiungono un accordo, questa proposta entrerà in vigore immediatamente. Vengono introdotte procedure per il monitoraggio della conformità.

Israele ha accettato il piano di pace.

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