Il governo israeliano dà il via libera al cessate il fuoco immediato e all’accordo sugli ostaggi
All’1.20 ora di Israele (poco dopo la mezzanotte ora dell’Europa centrale), venerdì mattina, il governo israeliano di Gerusalemme ha approvato la fase 1 dell’accordo di pace con Hamas redatto dagli Stati Uniti. Il gabinetto di 25 membri ha approvato la risoluzione di ratifica con un’ampia maggioranza. Solo i tre rappresentanti degli ultranazionalisti e due dei tre ministri dei Sionisti Religiosi erano contrari.
Ciò significa che il cessate il fuoco concordato nella battaglia con l’organizzazione terroristica Hamas entra in vigore immediatamente e le truppe israeliane a Gaza si ritireranno nelle posizioni concordate nell’accordo entro 24 ore. Israele continuerà a controllare il 53% della Striscia di Gaza fino all’attuazione della prossima fase del piano di pace del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che non è ancora stato concordato con Hamas.
Gli ultimi ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023 dovranno essere consegnati a Israele entro le prossime 72 ore. Si dice che 20 di loro siano ancora vivi. In cambio, Israele rilascerà 2.000 palestinesi imprigionati, tra cui 250 terroristi.
L’accordo, approvato dal gabinetto israeliano nella prima mattinata di venerdì, è stato firmato giovedì a Sharm El Sheikh, in Egitto, dai rappresentanti delle delegazioni negoziali di Israele e Hamas.
In seguito, il Ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato in un’intervista al canale televisivo statunitense Fox che Israele non ha intenzione di riprendere le ostilità. Anche il leader di Hamas Khalil al-Haya ha dichiarato che la guerra a Gaza è finita.
Alla riunione del gabinetto israeliano hanno partecipato l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero di Donald Trump, Jared Kushner. Entrambi sono stati determinanti nello sviluppo del piano di pace in 20 punti degli Stati Uniti e nel suo sostegno negli Stati arabi e in altri Stati musulmani, in particolare Qatar, Turchia, Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti (EAU) e Arabia Saudita.
Gli Stati Uniti invieranno 200 osservatori militari in Medio Oriente per monitorare l’accordo di pace che è stato concordato. Saranno affiancati da rappresentanti del Qatar, della Turchia, dell’Egitto e forse anche degli Emirati Arabi Uniti.
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