TikTok è una piattaforma di informazione e monitoraggio del governo cinese.
Voglio essere molto chiaro: TikTok è una piattaforma del Partito Comunista Cinese per la raccolta di informazioni, la sorveglianza di massa e le operazioni informative. Il problema non è solo la privacy: per quanto grave, questo è relativamente uno dei problemi minori di TikTok.

Il vero problema è controllare le informazioni – gli argomenti, le narrazioni e i messaggi che raggiungono i gruppi target: Che tipo di contenuti vengono promossi, quali contenuti diventano virali (e quali no), quali contenuti vengono soppressi o rimossi.
In questo caso, TikTok fingerà di essere “solo un’altra app sociale”, soprattutto paragonandola alle piattaforme statunitensi e ai loro problemi. Non c’è alcuna equivalenza – nessuna – con ciò che fa una piattaforma statunitense o il governo degli Stati Uniti. Inoltre, i problemi delle piattaforme statunitensi sono problemi “nostri” da affrontare. Tuttavia, i propagandisti cinesi sanno che questa è una narrazione efficace. Per questo motivo, in qualsiasi dibattito su TikTok, si sentirà sempre l’argomentazione “gli Stati Uniti non sono diversi” e “anche gli Stati Uniti lo fanno”.
Il governo cinese sa quanto sia potente TikTok nel plasmare la mentalità di un’intera generazione di americani (e occidentali) su numerose questioni nazionali e internazionali, sopprimendo al contempo i contenuti che non servono agli interessi strategici e geopolitici a lungo termine della Cina.
TikTok si ammanta del linguaggio della libertà di parola e delle tutele costituzionali, ma in realtà a TikTok non interessano queste cose, anzi. Sono solo argomenti emotivi efficaci per mantenere la loro testa di ponte cognitiva.
TikTok serve tutti i pilastri dei “tre teatri di guerra” della Cina.
Guerra mediatica e d’opinione, guerra psicologica e guerra legale: vediamo quest’ultima nell’aggressiva attività di lobbying di TikTok negli Stati Uniti e ora nei vani appelli di TikTok agli americani affinché chiamino i loro membri del Congresso per “proteggere la libertà di parola”.
E tutto questo mentre la Cina reprime brutalmente il dissenso e qualsiasi cosa assomigli alla libertà di espressione, non solo all’interno della Cina ma anche al di fuori dei suoi confini, e proibisce la discussione di argomenti “sensibili” come lo Xinjiang (dove è in atto un genocidio), Tiananmen, Tibet, Taiwan, Hong Kong…. è vietato.
Sai cos’altro è vietato in Cina? TikTok.
Dave Schroeder, consulente strategico statunitense ed esperto di guerra cibernetica